L’antico candeliere del Gremio dei Sarti, già sottoposto nel 1997 a un intervento di restauro conservativo, nonostante un’ulteriore rimaneggiamento subito nel 2013 per poterne permettere in sicurezza la partecipazione all’ultima edizione dei Candelieri, versava ormai in condizioni tali da non permetterne l’utilizzo in funzione dell’istituzionale presenza del Gremio stesso alla secolare e tradizionale Discesa dei Candelieri che si svolge a Sassari ogni anno la sera del 14 agosto e dal dicembre 2013 dichiarata dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’Umanità.
Il candeliere di cui attualmente il Gremio dispone è il risultato di un intervento di restauro e ristrutturazione iniziato nel 1895 e portato a termine per la Discesa dei Candelieri del 1896: l’iniziativa del restauro fu intrapresa da due giovani Gremianti, Pietro Doro e Salvatore Fadda, che affidarono i lavori ad affermati professionisti, il falegname Antonio Carta, l’incisore e doratore Davide Diana ed il pittore Mario Paglietti. L’opera lo rese irriconoscibile, facendolo sembrare del tutto nuovo; sicuramente esso era come lo descrive lo Statuto del 1782, vale a dire sormontato da un capitello addobbato con le bandierine ed al quale erano attaccati i nastri. Pertanto risulta evidente come la struttura attuale sia databile almeno al XVII secolo
Per questa ragione si è reso indispensabile ed impellente oramai tutelarne la conservazione preservandolo definitivamente da qualsiasi sollecitazione senza comprometterne irrimediabilmente l’integrità strutturale e facendo in modo che esso possa rimanere un segno tangibile della memoria storica della città di Sassari.
Sentito il parere di numerosi esperti in materia di beni artistici e manufatti lignei il Gremio ha stabilito unanimemente di procedere alla realizzazione di una copia analoga del candeliere. L’incarico di realizzare tale opera è stato affidato alla ditta dei fratelli Sini, affermati artigiani del legno e restauratori.
Il Candeliere è stato prelevato dalla Chiesa di S. Maria e portato presso il laboratorio della Ditta F.lli Sini Restauri ed Antichità, per poter procedere ai rilievi, alle misurazioni, alle comparazioni ed alla documentazione fotografica, in maniera che la copia potesse essere il più possibile rispondente all’originale.
Al termine di questa fase si è proceduto alla scelta delle essenze da utilizzare per la costruzione del Candeliere.
Inizialmente si voleva optare per un tipo di legno autoctono quale il noce o il castagno non tanto per questioni tecniche, quanto di territorialità del manufatto da realizzare.
Si è scelto infine il legno di tiglio in quanto è il più resistente all’azione degli agenti atmosferici e pressoché inattaccabile dai parassiti, oltre ad avere eccezionali doti di indeformabilità.
Tale scelta è stata dettata dal fatto che lo scopo fondamentale dell’impegno che il Gremio si è voluto assumere è fare in modo che il nuovo Candeliere possa avere la stessa durata di quello precedente, se non addirittura superiore.
Contestualmente alla scelta dei materiali si è proceduto con il lavoro di progettazione, la cui stesura e realizzazione su Autocad è stata curata dall’architetto Giovanni Andrea Pasca, componente dello stesso Gremio.
La costruzione del Candeliere è stata realizzata in gran parte presso i laboratori della Ditta dei F.lli Sini e lo stato di avanzamento dei lavori è stato seguito passo passo da degli esperti supervisori incaricati dal Gremio stesso, a garanzia della buona riuscita dell’opera.
È da rilevare come il lavoro di costruzione sia sto eseguito a regola d’arte, quasi senza ricorrere all’uso di ferramenta se non nelle parti strutturali oggetto di maggiori sollecitazioni, quali la cassa del basamento, l’innesto tra i due tronconi del fusto e le chiavi di fissaggio del braciere sulla sommità del cero e delle stanghe nel basamento, utilizzate per permettere il trasporto del cero stesso.
Per le fasi di assemblaggio di tutte le parti che costituiscono l’intera struttura ci si è serviti delle tecniche di incastro da secoli più utilizzate in ebanisteria, quali maschiature, tenoni (liberi e passanti), mortase (singole e doppie), code di rondine e a pettine. La tenuta di tali incastri è garantita dall’uso di adesivi specifici di ultimissima generazione a base organico – vinilica.
Le decorazioni in rilievo presenti sul Candeliere sono state realizzate su un supporto in legno sul disegno di quelle dell’originale, con la sola differenza che quest’ultimo presenta dei fregi in gesso.
Sul fusto del Candeliere sono presenti quattro medaglioni (mandorle) raffiguranti la Madonna di Montserrat ed i Santi Compatroni del Gremio Omobono e Gavino, nel quarto è stato raffigurato il beato Padre Zirano.
I medaglioni sono opera dell’artista Salvatore Sechi, noto Degonare, realizzate secondo la tecnica delle antiche icone bizantine che utilizza pittura all’uovo ed oro zecchino.
Per quanto riguarda la pittura e le decorazioni del Candeliere, sul legno vivo saranno applicate tre mani di impregnante protettivo a base acquosa, con la successiva applicazione di un fondo neutro e tre mani di vernice colorata, sempre a base acquosa. Nelle parti dorate verrà utilizzata la tecnica della meccatura con foglia d’oro zecchino.
Per il fissaggio della foglia d’oro sarà utilizzato un adesivo a base proteica in soluzione acquosa: in nessun caso è stato fatto uso di solventi sintetici.
Tutte le fasi di lavorazione vengono continuamente documentate per mezzo di fotografie ad alta definizione e riportate su supporto informatico, in modo da creare un documento che per intenzione del gremio dei Sarti verrà pubblicato e divulgato per memoria storica.
La realizzazione è stata completata in anticipo, diversamente dalla pianificazione che prevedeva il fine lavori nel giugno del 2015, così il 24 Luglio 2015 nella Chiesa di Santa Maria in Betlem è stata organizzata la Cerimonia di Benedizione del Candeliere alla quale è stata invitata l’intera cittadinanza e tutte le istituzioni che ne hanno permesso la realizzazione, rendendo possibile la partecipazione alla Discesa dei Candelieri nell’Agosto del 2015.